Organo collegiale finalizzato a tutelare gli interessi dei lavoratori dell’azienda composto da rappresentanti eletti fra gli stessi lavoratori.
Lo Statuto dei Lavoratori espressamente attribuisce alle commissioni interne il compito di procedere alla stipulazione di accordi con il datore di lavoro in merito all’installazione di impianti audiovisivi nei luoghi di lavoro, alla possibilità di sottoporre i lavoratori ad ispezioni personali di controllo all’uscita dei luoghi di lavoro, ecc.
Le Commissioni Interne sono state, pur con tutti i loro limiti, la forma tipica di rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro fino alla fine degli anni ’60.
Il loro sostanziale tramonto derivò dalla incapacità di dare una risposta appagante alla nuova domanda di partecipazione portata avanti negli anni 1968-69 dalle categorie sindacali più avanzate.
La costituzione delle Commissioni era affidata a gruppi di lavoratori se avveniva per la prima volta o se il mandato era scaduto. Se invece le elezioni avvenivano prima della scadenza del mandato, era la stessa Commissione Interna in carica ad avviare la procedura di costituzione.
Le liste per le elezioni potevano essere presentate da qualsiasi gruppo di lavoratori, sia indipendente che inquadrato sindacalmente.
Il numero dei componenti la Commissione Interna era determinato con un criterio direttamente proporzionale al numero dei lavoratori occupati in ciascuna unità aziendale.
Le elezioni erano a suffragio universale e ciascun lavoratore era chiamato a dare il suo voto per una lista all’interno della quale poteva esprimere delle preferenze.