Il Garante per la Privacy ha nuovamente affrontato la questione del controllo a distanza dei lavoratori, ribadendone il divieto.
La situazione specifica analizzata dall’ente riguarda un’azienda che aveva implementato un sistema di allarme attivato e disattivato tramite l’uso delle impronte digitali, un impianto di videosorveglianza capace di registrare suoni e immagini, e un’applicazione per la geolocalizzazione di alcuni impiegati.
Durante l’ispezione, è stato inoltre scoperto l’utilizzo di un dispositivo GPS che poteva tracciare costantemente la posizione dei lavoratori.
Queste misure sono state adottate senza fornire l’adeguata informativa ai lavoratori, né senza seguire le procedure richieste dallo Statuto dei lavoratori in termini di accordo sindacale o autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro.
Di conseguenza, oltre a imporre una sanzione, il Garante ha ordinato il divieto di trattamento dei dati raccolti attraverso il sistema di videosorveglianza e quelli relativi al monitoraggio continuo della posizione del lavoratore.