Molte aziende stanno rivedendo la propria cultura interna per valorizzare temi come la diversità e l’inclusione, la riduzione dell’impatto ambientale, il benessere dei dipendenti e l’etica negli affari alla luce anche della nota crisi climatica che sta interessando il pianeta.
Grandi aziende come Nestlè, Danone o Novartis stanno già modificando i propri assetti organizzativi ed operativi a favore di politiche aziendali rivolte ad una transizione sostenibile.
Si prospetta quindi a breve termine per il panorama aziendale una modifica dei modelli organizzativi ed operativi che si tradurranno in una revisione della leadership, in una riorganizzazione delle risorse umane ed in una rinnovazione della comunicazione con la finalità anche di generare valore condiviso per aziende, ambiente e società.
Con riferimento alla transizione ecologica, in ottemperanza alle disposizioni UE relative alla tutela dell’ambiente, le aziende dovranno attuare politiche aziendali volte al contenimento delle emissioni, ad una gestione sostenibile dei rifiuti ed un uso sostenibile delle risorse.
A riprova della sensibilità sul punto, Invitalia, con un comunicato stampa del 10 ottobre 2023 ha informato che è possibile inviare le domande per i contributi al “Fondo per il sostegno alla transizione industriale” che hanno l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE della tutela dell’ambiente.
Le domande saranno evase fino al raggiungimento del limite dei fondi stanziati. La domanda va presentata on line dalle ore 12.00 del 10 ottobre e sino alle 12.00 del 12 dicembre 2023, ed è possibile inviare una sola domanda per unità produttiva.
La documentazione richiesta, scaricabile dal sito, prevede tra gli altri, oltre alla relazione tecnico- economica, la dichiarazione sostitutiva del Rating di legalità e la certificazione della parità di genere.
Entro 30 giorni Invitalia pubblicherà le graduatorie degli ammessi, che saranno redatte sulla base dei programmi di investimento.
Tali contributi sono a fondo perduto e possono essere richiesti da tutte le aziende, che intendano effettuare spese nell’ambito del suolo aziendale, delle opere murarie, per impianti ed attrezzature di nuova fabbricazione, di programmi informatici, brevetti, licenze, Know-how e formazione del personale.
In particolare, la misura:
- finanzia fino al 50% delle spese per il miglioramento dell’efficienza energetica;
- può arrivare a finanziare il 60% per l’uso efficiente delle risorse;
- può salire al 65% per gli impianti di autoproduzione da fonti rinnovabili.
Nel sito di Invitalia vengono forniti tutti gli opportuni chiarimenti e vi è anche una sezione di FAQ.