Il prossimo 27 marzo 2023 scadrà la proroga per sottoscrivere gli accordi sindacali e presentare le domande di accesso al Fondo Nuova Competenze (Fnc) per le aziende interessate.
Trascorsi quasi tre mesi dall’apertura della presentazione delle relative domande (13 dicembre scorso), le aziende non hanno ancora ricevuto alcuna autorizzazione né alcun riscontro da parte dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (Anpal) e l’iter di approvazione sembra ancora molto lungo.
Le richieste sono state numerose in continuità con il successo della misura di finanziamento registrata dalla sua prima edizione, risalente al 2020.
Il Fondo è partito con una disponibilità economica di circa un miliardo di euro ed è stato recentemente rifinanziato per ulteriori 180 milioni. Le risorse economiche in dotazione al Fondo sono, come noto, di provenienza UE e la loro gestione, inclusa la reportistica all’Unione europea, dovrà essere conclusa entro la fine di quest’anno.
Possono presentare la domanda i datori di lavoro privati coinvolti da processi di transizione digitare ed ecologica, ma anche società a partecipazione pubblica.
Le aziende hanno 150 giorni dalla data di approvazione della loro domanda da parte dell’Anpal per erogare la formazione ai lavoratori, con una durata dei percorsi formativi che va da un minimo di 40 a un massimo di 200 ore per ciascun lavoratore coinvolto. Tali progetti formativi dovranno essere rivolti all’accrescimento delle competenze digitali ed ecologiche.
Per le ore di lavoro destinate alla formazione, la retribuzione è finanziata dal Fondo per un ammontare pari al 60% del totale.
In caso di accordi che prevedano una riduzione dell’orario normale di lavoro, a condizione che sia garantita parità di retribuzione complessiva per i lavoratori per almeno un triennio, il Fondo finanzierà il 100% della retribuzione.
Gli oneri relativi ai contributi previdenziali e assistenziali delle ore lavorative destinate alla formazione sono rimborsati per intero (inclusa la quota a carico lavoratore ed al netto di eventuali sgravi contributivi).
Il datore di lavoro può richiedere un’anticipazione delle erogazioni nel limite del 40% del contributo concesso, mediante la presentazione di una fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa.
Per ogni istanza, in ogni caso, è previsto un contributo massimo di 10 milioni.
L’azienda, inoltre, è tenuta alla conservazione della documentazione tecnica e amministrativa per un periodo di 10 anni.
La procedura prevede il coinvolgimento dei fondi interprofessionali oltre che dei Governi regionali, competenti in materia di formazione professionale; mentre per l’approvazione del finanziamento è previsto che l’Anpal, a completamento della sua istruttoria, acquisisca il parere della Regione competente per ogni domanda e la comunicazione di finanziabilità dei costi della formazione collegati da parte del fondo interprofessionale a cui l’azienda risulta iscritta.
A oggi ancora nessun fondo interprofessionale ha ricevuto i dati da Anpal per poter trasmette il parere entro 30 giorni.
Quindi, considerando i termini a disposizione dei fondi interprofessionali e l’ulteriore istruttoria di Anpal è ragionevole ritenere che le prime autorizzazioni possano arrivare a fine aprile ma più probabilmente nel mese di maggio.
I termini di 150 giorni di attuazione e rendicontazione delle attività formative previsti per le aziende ricomprendono peraltro anche agosto, mese in cui si utilizzano il maggior numero di ferie da parte dei lavoratori.
Continua, quindi, la corsa per l’attuazione del Fondo, dovuta anche al ritardo del legislatore rispetto ai limiti massimi di realizzazione dettati dall’Europa.